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Un progetto di Consorzio Balsamico

 

Drammaturgia di Giada Borgatti

Con Giada Borgatti, Silvia Cristofori, Marzia Meddi

Scene di Eva Miškovičová e Alessandra Stefanini

Light Design Marco D’Amelio

Musiche originali e sound design Michele Boreggi

Regia di Virginia Franchi

Una produzione Consorzio Balsamico e LISA

Con il sostegno di Ass. Cult. TEATROinSTALLA

In collaborazione con Centro Teatrale MaMiMò

Parte di "Festival Contemporaneo Futuro - Nuove Generazioni" 2022

Spettacolo debuttato a “Segni d’Infanzia – New Generation Festival” 2021

NOTE DI REGIA

 

Sederti in poltrona e assistere alla nascita del mondo: ti immagini che spettacolo? E che sorpresa ancora maggiore sarebbe scoprire che ciò da cui tutto è iniziato è qualcosa che incontriamo ogni giorno, ripetutamente. Il segreto della vita dentro il nostro rubinetto. Goccia dopo goccia, fino a riempirne i fiumi, i mari, gli oceani interi, facendo della terra un unico mondo liquido. Se poi abbiamo pazienza, e aspettiamo, impariamo che l’acqua cambia. Sempre. Anche quando torna se stessa, lei comunque è diversa. Si fa goccia, poi onda, poi ghiaccio, poi fiocco di neve. Che resta sempre acqua, ma non è mai la stessa. Cresce, l’acqua. Impara. Evolve. Sceglie. Si lascia andare. E se aggiungiamo un altro pochino di pazienza alla pazienza, scopriamo che anche noi, dentro di noi, di acqua ne abbiamo dai piedi fin quasi al mento. Allora anche noi possiamo cambiare. Lasciarci andare ed essere coraggiosi. Cambiare forma. Cambiare stato. Diventare qualsiasi cosa scegliamo, con la potenza della valanga e la calma della gocciolina. Siamo acqua. Possiamo essere tutta la vita che vogliamo. Quindi, fatti acqua e cambia. Il viaggio sarà un vero spettacolo della natura.

PROGETTO

 

H2Ops! – Uno spettacolo illustrato racconta la storia dell’acqua partendo dalle sue origini: in principio non c’è che un unico punto blu, che muovendosi e cercando spazio si farà fiume, mare, oceano. Grazie alla sua natura mutevole, al suo continuo e progressivo cambio di forma e stato, nasceranno le montagne, poi le piante, gli animali e infine l’uomo, portandoci in un viaggio dal grande verso il piccolo, il dentro di noi, fin nella pancia della mamma, per poi compiere un ultimo balzo nell’incredibilmente grande, che è il cosmo con le sue comete. Utilizzando il linguaggio dell’animazione di luce e materie, unito alla specificità della tecnica della cianotipia, la messinscena vuole raccontare la natura dell’acqua, come una sorta di favola scientifica, che si fonde con la poesia del crescere e dello scoprirsi, per fare esperienza di come quello che ci circonda possa rispecchiarci pienamente in ogni passo che facciamo. La cianotipia infatti, per sua natura fuggevole, veicola perfettamente il concetto di scorrevolezza: questo antico metodo di stampa a contatto permette di realizzare immagini, dal tipico colore blu ciano, mediante l’uso di una specifica emulsione che reagisce di fronte alla luce ultravioletta. Questa tecnica è, per sua natura specifica, fuggevole. L’immagine che si crea infatti non si cristallizza ma, al contrario si lascia andare e, addirittura, se l’inclinazione della luce che la colpisce cambia, l’immagine stessa si modifica. Il linguaggio visuale si fonde con la drammaturgia originale: rime, cantilene e suoni dell’acqua si intrecciano alla parola intessendo, come trama ed ordito, un tappeto sonoro che riporta ai ritmi dello scorrere, dello stare in movimento, così familiari all’infanzia. target: 3 - 7 anni

SCHEDA DIDATTICA

 

ll ciclo dell’acqua nella sua affascinante semplicità: così come l’elemento naturale cambia forma a seconda delle condizioni esterne, anche noi stessi veniamo plasmati dall’ambiente circostante e siamo portati ad un continuo ascolto di noi per conoscerci e riconoscerci. A seconda della luce che la colpisce, l’acqua cambia stato e automaticamente modifica il suo grado di intensità: dal blu profondo degli abissi all’azzurro del ghiaccio al bianco della neve. Abbiamo preso due cose con cui il bambino entra in relazione giornalmente, l’acqua e la creazione di immagini, e li abbiamo mescolati in una storia piccola, poetica e divertente, con la speranza che la lietezza possa galleggiare bene in superficie e che l’importanza e la delicatezza dei contenuti meno evidenti possano immergersi nel loro profondo, accompagnandoli nel quotidiano. “Fatti acqua e cambia”, il fulcro drammaturgico della narrazione intende concentrare il focus sull’atteggiamento mentale ed emotivo con cui si può accogliere il cambiamento proprio prendendo a modello la capacità di trasformazione dell’acqua. Lasciarsi andare per ritrovarsi, per scoprirsi nuovi, diversi, magari più forti, magari cresciuti. Il parallelismo tra il bambino e questa materia, conosciuta e familiare fin dalla tenera età, permette un transfert distaccato, oggettivo e neutrale. I bambini diventano quindi spettatori di un processo esterno che però è specchio di quello interno, emotivo. L’acqua trova in se stessa la calma della sua verità rispetto a chi è e a cosa può diventare: si butta con slancio nella trasformazione da uno stato ad un altro, senza titubanze e con risolutezza. Per questo, fatti acqua e cambia.

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Ricerca sulla cianotipia

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